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Diffusione soluzioni di sicurezza in edilizia

Prodotti associati al progetto
  • Piano mirato diffusione soluzioni di sicurezza in edilizia

FASE I: ANALISI DEL FABBISOGNO

1) E' stata svolta l'analisi del fabbisogno informativo/formativo dei destinatari?
1a) Se sì, sulla base di quale esigenza o bisogno informativo/formativo è
stato realizzato il materiale?
  • Analisi infortuni
  • Richiesta degli utenti
Altra esigenza o bisogno informativo/formativo:
2) E' stata effettuata l'analisi delle caratteristiche dei destinatari ?
2a) Se sì, con quale strumento?
Altro strumento: Attività di vigilanza e riscontri sulla base di sanzioni effettuate e su richieste dell'utenza.
3) Sono stati definiti chiaramente gli obiettivi informativi/formativi?
Se sì, quali sono? L’obiettivo specifico principale che si pone questo piano mirato è quello di provvedere alla diffusione a tutti gli stakeholders del settore costruzioni presenti nel territorio dell’Area Vasta nord-ovest delle soluzioni di sicurezza per l’edilizia definite ufficialmente a livello nazionale attraverso il portale www.prevenzionecantieri.it, dove sono raccolte le principali soluzioni per effettuare in sicurezza le lavorazioni a rischio. L’archivio ha la condivisione del Gruppo di Lavoro “Edilizia”, afferente al Coordinamento Tecnico Interregionale per la Prevenzione nei Luoghi di Lavoro e si sta realizzando con il contributo attivo di tutti i Gruppi Edilizia Regionali, compreso ovviamente quello toscano. L’obiettivo sarà raggiunto attraverso l’organizzazione di sessioni formative specifiche rivolte a persone afferenti: • Associazioni di categoria e loro associati; • Ordini e Collegi; • Enti Bilaterali; • RLS; • Organizzazioni sindacali; • Enti Pubblici; • Università di Pisa. Ogni sessione formativa sarà rivolta a non più di 10 partecipanti e prevederà test di apprendimento e gradimento. Ogni sessione avrà come contenuti l’illustrazione di più soluzioni di sicurezza in edilizia tra quelle definite dall’archivio nazionale, con scelta indirizzata da parte dei docenti a seguito di iniziale analisi bisogni formativi espressi dal gruppo dei partecipanti. Tale metodologia favorirà l’integrazione ed il superamento dell’approccio soggettivo, nell’ottica di una maggiore diffusione delle attività di controllo e di assistenza sul proprio territorio.
4) E' stata effettuata l'analisi delle risorse materiali e finanziarie disponibili per la realizzazione del progetto? Docenti interni del Dipartimento Prevenzione, aula dipartimento prevenzione, computer, proiettore, corso gratuito per utenti.

FASE II: PROGETTAZIONE e REALIZZAZIONE

5) Quali figure sono state coinvolte nella progettazione?
  • Docenti
Altre figure coinvolte nella progettazione Gruppo interregionale edilizia PSLL (Dott. Flavio Coato coordinatore).
6) E' stato definito in fase progettuale un sistema di verifica?
6a) Sistema di verifica definito in fase progettuale
  • Gradimento/Soddisfazione
  • Efficacia/Ricaduta
7) Durata complessiva del progetto Tre anni 2011-2014
8) Numero destinatari 400
9) Quali scelte metodologiche e comunicazionali sono state effettuate in fase di progettazione? L’Azienda USL 5 di Pisa, settore prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, è coordinatrice del piano mirato e ha deciso di puntare, in particolare, sull’attività assistenziale formativa nei confronti della categoria professionale dei “progettisti” della sicurezza, ovvero di intraprendere un percorso di tipologia teorico-pratico rivolto a una platea di livello superiore, ovvero i committenti, i responsabili dei lavori, i direttori di lavori, i coordinatori, i progettisti ecc. All’interno di questo elenco di figure professionali sono presenti i dipendenti pubblici o privati e i professionisti, con obblighi e compiti differenziati, ma accomunati dall’essere al livello di vertice dello sviluppo del “progetto” della sicurezza del cantiere edile che verrà. Devono essere certamente considerati i coordinatori in fase di progettazione e di esecuzione, nei confronti dei quali la normativa ha previsto un percorso formativo bene definito, ma anche figure professionali, come i direttori dei lavori o i progettisti, per le quali non è previsto alcun percorso formativo obbligatorio e che spesso sono tenute o si tengono impropriamente ai margini rispetto al sistema di gestione della sicurezza in cantiere delegata integralmente e impropriamente al coordinatore dei lavori in fase di progettazione e di esecuzione. La promozione dell’iniziativa è stata diretta, quindi, nei confronti di professionisti iscritti (e non) a ordini e collegi, dipendenti di aziende private e di enti pubblici, di università, docenti delle scuole secondarie (per il loro ruolo di formatori dei professionisti del domani). Un principio metodologico fondamentale è stato quello di decidere di organizzare sessioni rivolte a non più di 10 partecipanti, al fine di rendere gli incontri il più possibile partecipati e fonte di interazione, superando la logica della lezione frontale, non adatta a un confronto tra organo di vigilanza e controllo e professionisti, che ha l’obiettivo della crescita professionale reciproca e della sintesi positiva di differenti punti di vista. Infine, è stato deciso di dividere i partecipanti di ogni incontro per categoria omogenea, al fine di avere persone accomunate da simili bisogni o, almeno, interessi formativi comuni e focalizzare l’incontro esattamente su questi aspetti, creando un sistema “su misura” del partecipante e non del docente. Negli intenti questa metodologia favorirà l’integrazione e il superamento dell’approccio soggettivo e autoreferenziale, nell’ottica di una maggiore omogeneità delle attività di controllo e di assistenza sul proprio territorio, da una parte, e di unmiglioramento dell’interpretazione operativa della norma cogente da parte dei professionisti.
10) E' stata prevista una sperimentazione del prodotto?
10a) Eventuale sperimentazione del prodotto Primi 10 incontri di testing.
11) E' stata prevista la possibilità di apportare modifiche sulla base
dei risultati emersi nella fase di valutazione?
12) E' stata prevista la possibilità di estendere l'utilizzo del prodotto in altre realtà lavorative? No

FASE III: VALUTAZIONE

13) Sono state effettuate le valutazioni previste in fase di progettazione?
Gradimento/soddisfazione?
Con quale strumento?
  • Test/Questionario
Altro stumento Test di gradimento.
Con quali eventuali indicatori?
Con quali risultati? Statistiche rispetto ai test di gradimento effettuati.
Apprendimento?
Con quale strumento?
Altro stumento No, priva di apprendimento, confronto tra pari, si è reputato non fare questo tipo di prova.
Con quali eventuali indicatori?
Con quali risultati?
Efficacia/Ricaduta?
Con quale strumento?
  • Test/Questionario
Altro stumento Da farsi a fine triennio, in aggiunta al test di gradimento.
Con quali eventuali indicatori?
Con quali risultati?
14) Le attività realizzate sono state conformi a quelle progettate?
15) Le risorse materiali e finanziarie sono state sufficienti?
 
 

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