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Informazione Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna Inail Regione Emilia Romagna

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Sono aperte le iscrizioni per l'edizione 2020 del concorso.

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IFOA-isafe

Prodotti associati al progetto
  • IFOA-isafe

FASE I: ANALISI DEL FABBISOGNO

1) E' stata svolta l'analisi del fabbisogno informativo/formativo dei destinatari?
1a) Se sì, sulla base di quale esigenza o bisogno informativo/formativo è
stato realizzato il materiale?
  • Analisi DVR
  • Richiesta degli utenti
Altra esigenza o bisogno informativo/formativo: Consultazione RLS
2) E' stata effettuata l'analisi delle caratteristiche dei destinatari ?
2a) Se sì, con quale strumento?
  • Test/Questionario
  • Focus Group
Altro strumento: Osservazione sul posto di lavoro
3) Sono stati definiti chiaramente gli obiettivi informativi/formativi?
Se sì, quali sono? I livello – conoscenze: al termine dell’intervento, si ipotizzava che i partecipanti sarebbero stati in grado di riconoscere o produrre un maggior numero di risposte corrette. Le rilevazioni sono avvenute in quattro tempi: T0 gennaio, T1 gennaio, T2 maggio, T3 settembre. II livello – atteggiamenti e credenze: al termine dell’intervento, si ipotizzava nelle risposte dei partecipanti un atteggiamento auto-riferito maggiormente favorevole verso comportamenti auto ed etero protettivi. Rilevazioni: T0 gennaio, T1 maggio, T2 settembre. III livello – comportamenti: al termine dell’intervento, si ipotizzava che ci fosse una maggiore frequenza di comportamenti osservati adeguati per la tutela della salute propria e altrui. Rilevazioni: T0 dicembre, T1 aprile, T2 settembre. IV livello – salute: al termine dell’intervento, si ipotizzava un più elevato grado di benessere bio-psico-sociale auto-riferito da parte dei partecipanti. Rilevazioni: T0 gennaio, T1 maggio, T2 settembre. Ricadute organizzative: al termine dell’intervento, si ipotizzava che il clima di sicurezza e il controllo comportamentale percepito (auto-riferiti) sarebbero stati maggiori. Rilevazioni: T0 gennaio, T1 maggio, T2 settembre. Si è inoltre definito che erogare formazione alla sicurezza determina effetti di miglioramento delle procedure interne e delle condizioni operative. Contenuti della formazione erogata: A) Conoscenze: guida di veicoli in occasione di lavoro; stress lavoro-correlato; uso del VDT; ambienti di lavoro; gestione emergenze; primo soccorso. Per ognuno dei 6 capitolo vengono trattati (quando possibile) i seguenti argomenti: tipo di rischio, segnaletica, azioni sicure, conseguenze correlate, obblighi e sanzioni per il lavoratore, soggetti con responsabilità specifiche; B) Atteggiamenti: verso la postura corretta al VDT; verso le prassi sicure (relazioni nel sistema prevenzionistico, conoscenza razionale dei rischi, sensazione emotiva di rischiosità, attuazione delle procedure); C) Comportamenti: uso della corretta postura al VDT; D) Esiti per la salute: percezione soggettiva bio-psico-sociale.
4) E' stata effettuata l'analisi delle risorse materiali e finanziarie disponibili per la realizzazione del progetto? I partecipanti sono stati suddivisi in 5 edizioni, tranne che per la formazione individuale on the job. La formazione erogata per un totale di 10h è definita dalla normativa «specifica per lavoratori, comparto a rischio medio» (durata minima per legge 8h). In accordo con la direzione aziendale si è quindi realizzato un intervento che eccede di 2h il minimo previsto dalla norma nazionale (+25%). Questo è un primo segnale che pone l’accento sull’importanza attribuita dalla direzione aziendale e questo studio: non fermarsi al riferimento minimo di legge, ma decidere di andare oltre, anche solo dal punto di vista quantitativo. Non è una scelta scontata, anzi testimonia che l’adesione a questo studio è accompagnata da un salto culturale. Una buona prassi aziendale che pone la sicurezza come parte integrante del lavoro.

FASE II: PROGETTAZIONE e REALIZZAZIONE

5) Quali figure sono state coinvolte nella progettazione?
  • RLS
  • Formatori
Altre figure coinvolte nella progettazione Datore di lavoro, dirigente delegato, MC, RSPP
6) E' stato definito in fase progettuale un sistema di verifica?
6a) Sistema di verifica definito in fase progettuale
  • Gradimento/Soddisfazione
  • Apprendimento
  • Efficacia/Ricaduta
7) Durata complessiva del progetto Settembre 2014 - Settembre 2015
8) Numero destinatari 91
9) Quali scelte metodologiche e comunicazionali sono state effettuate in fase di progettazione? Nel erogare la formazione è stato sottolineato in misura molto rilevante l’importanza dell’intervento che viene realizzato, anche in presenza di una prescrizione normativa cogente. Il messaggio è sempre stato “La ragione principale per cui siamo qui è che serve per la concreta tutela della salute, poi è anche obbligatorio per legge”. Questa particolare cura negli aspetti di comunicazione e pratica quotidiana ha consentito di avviare e mantenere nel tempo un circolo virtuoso che determina miglioramenti nel clima di sicurezza (percezione dell’impegno profuso dal organizzazione per la tutela della salute) e nel grado di controllo comportamentale percepito (facilità percepita nel mettere in atto comportamenti di tutela). Non è casuale la scelta metodologica di un ampio e reale coinvolgimento della direzione aziendale e, nei limiti del possibile, dei preposti, come legittimazione dell'intervento.
10) E' stata prevista una sperimentazione del prodotto?
10a) Eventuale sperimentazione del prodotto Con il coinvolgimento della Scuola di Dottorato in Psicologia dell'Università di Parma e della Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro dell'Università di Modena e Reggio Emilia. La documentazione dettagliata è depositata presso l'Università di Parma.
11) E' stata prevista la possibilità di apportare modifiche sulla base
dei risultati emersi nella fase di valutazione?
12) E' stata prevista la possibilità di estendere l'utilizzo del prodotto in altre realtà lavorative?

FASE III: VALUTAZIONE

13) Sono state effettuate le valutazioni previste in fase di progettazione?
Gradimento/soddisfazione?
Con quale strumento?
  • Test/Questionario
Altro stumento
Con quali eventuali indicatori? 1 indica “del tutto insoddisfacente/i” ………………………………… 5 indica “del tutto soddisfacente/i” 1. L'esperienza formativa nel suo complesso 1 2 3 4 5 2. Gli argomenti trattati 1 2 3 4 5 3. La metodologia didattica 1 2 3 4 5 4. La tipologia di docenza 1 2 3 4 5 5. La prestazione del docente 1 2 3 4 5 6. Gli strumenti didattici 1 2 3 4 5 7. La durata della/e sessione/i del corso 1 2 3 4 5
Con quali risultati? I partecipanti dei due gruppi sperimentali hanno espresso un gradimento mediamente molto alto, categorizzabile da molto a completamente soddisfacente, per i tre diversi tipi di formazione erogati: audio-visiva (32.3±2.9), on the job / contestuale (27.84±4.8) e auto-casi (29.1±3.9). Indipendente dal gruppo di appartenenza, la tipologia di formazione ha comunque evidenziato un gradimento significativamente differente: Particolarmente gradita da tutto il campione è stata la modalità audio-visiva, preferita a entrambe le altre; il minor gradimento è stato invece attribuito alla formazione contestuale (erogata da preposti e non da formatori qualificati). La rilevanza data dal intervento di formatori qualificati emerge dalla relazione tra gradimento ed efficacia della formazione. Solo per la formazione on the job (preposti nel ruolo di formatori) infatti il gradimento non è in relazione con l’efficacia. Per quanto riguarda l’audio-visivo il gradimento è associato con credenze più positive una maggior intenzione comportamentale ad adottare pratiche sicure, la percezione delle procedure di sicurezza come realmente utili e non mero adempimento. Il corso attraverso analisi di auto-casi correla invece con una maggiore percezione di clima sicurezza determinato dalle azioni della direzione e di controllo sui comportamenti sicuri.
Apprendimento?
Con quale strumento?
  • Test/Questionario
Altro stumento
Con quali eventuali indicatori? Riconoscimento segnaletica; riconoscimento comportamenti sicuri tramite rappresentazioni grafiche; completamento di caso; riconoscimento della risposta corretta su obblighi e sanzioni.
Con quali risultati? La formazione ha determinato gli effetti attesi, anzi in alcuni casi si è visto che l’apprendimento prodotto è rimasto invariato nel tempo, contrariamente alle ipotesi iniziali. L’apprendimento non decade nel tempo nella misura in cui la formazione tratta efficacemente contenuti strettamente intrecciati con la reale esperienza lavorativa quotidiana o che comunque vengono ribaditi anche dopo il termine del corso. Nel nostro caso, quindi, la misura tramite rappresentazioni grafiche di situazioni reali (pittogrammi) non ha mostrato un calo significativo nemmeno nell’ultima wave di settembre 2015. Inoltre la più tradizionale prova utilizzata per valutare l’apprendimento di aspetti normativi (obblighi e sanzioni), rileva un decremento solo a sette mesi (settembre 2015) dal temine del primo step formativo. Gli altri contenuti hanno invece mostrato un decadimento dell’effetto già a tre mesi dalla conclusione della formazione con audio-visivo, sono argomenti relativi a: A) segnali di sicurezza (segnaletica); B) piano di emergenza interno, organigramma del sistema prevenzionistico interno, documentazione prevenzionistica interna, normativa e procedure interne e, solo in minima parte, aspetti di percezione del rischio e relative azioni sicure (studio di caso). Si tratta di fatto di qualcosa che entra meno a far parte dell’esperienza di lavoro quotidiana, infatti nonostante la segnaletica individuata sia quella realmente presente negli ambienti di lavoro considerati, possiamo ragionevolmente ritenere che esista una tendenza a non prestarvi attenzione con assiduità, come suggerisce Reason quando indica nella caratteristica umana di automatizzare azioni routinarie l’origine della mancata percezione dei segnali (Reason J., 2008): nonostante il segnale sia presente non viene percepito a causa dell’abitudine ad esservi esposti. Relativamente allo studio di caso, oltre al fatto di testare l’apprendimento di contenuti in gran parte di ordine burocratico-normativo, pur se di grande significato per la tutela della salute sul lavoro nello specifico contesto, si aggiunga che si tratta della prova più complessa, in quanto l’unica che richiede ad ogni partecipante di produrre la risposta corretta e non semplicemente di riconoscerla. Tutto ciò spiega chiaramente le ragioni per cui, per queste due misure, l’effetto prodotto decresce in misura significativa entro 3 mesi dal termine dell’intervento.
Efficacia/Ricaduta?
Con quale strumento?
  • Test/Questionario
Altro stumento Analisi documentale, osservazione del comportamento lavorativo
Con quali eventuali indicatori? Miglioramento delle procedure interne e degli ambienti di lavoro, check-list REBA (Rapid Entire Body Assessment), questionari per la misura di atteggiamenti e della percezione di salute.
Con quali risultati? Il modello strutturale che è risultato adeguato rispetto ai dati empirici mostra che conoscere meglio i rischi associati all’uso del VDT, le azioni sicure richieste, le conseguenze di un comportamento non sicuro, gli obblighi e sanzioni per il lavoratore e i soggetti con responsabilità specifiche, determina credenze e, soprattutto, emozioni negative rispetto al lavoro al VDT. L’emozione rinforzata dalle relative credenze spinge quindi il lavoratore ad agire in modo sicuro e questo, oltre a rinforzare reciprocamente l’emozione che lo ha generato, influisce sulle conoscenze possedute in merito alla postura sicura al VDT. L’azione formativa non modifica in modo diretto il comportamento, ma al più ne crea le condizioni. Oltre a questi processi interni all’individuo, vi sono poi meccanismi di condizionamento sociale (clima di sicurezza) che mediano simmetricamente la relazione tra conoscenze nella percezione del rischio e comportamento sicuro al VDT. In questo modo includiamo nella valutazione di efficacia della formazione elementi che in altre occasioni sono stati considerati come variabili di disturbo. Il modello qui presentato pone quindi nuovamente un obiettivo fondamentale, ovvero il miglioramento del clima di sicurezza in azienda, perché la corretta percezione del rischio è necessaria, ma non può essere sufficiente in assenza di un adeguato clima di sicurezza. È evidente, quindi, che l’effetto della formazione sul concreto cambiamento dei comportamenti è condizionato da queste prassi aziendali quotidiane e che comportamenti più sicuri sono legati a un intervento di formazione che punti più sull’approfondimento che al semplice ampliamento delle conoscenze. La formazione è perciò realmente efficace quando non è un intervento occasionale, ma un percorso interno e integrato con tutto il sistema organizzativo.
14) Le attività realizzate sono state conformi a quelle progettate?
15) Le risorse materiali e finanziarie sono state sufficienti?
 
 

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